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Fiamignano ( Rieti )
Fiamignano (C.A.P. 02023) è situato nel Lazio, ai confini con l'Abruzzo, nella Provincia di Rieti e dista 40 chilometri da esso. Confina con i comuni di: Antrodoco, Borgo Velino, Pescorocchiano, Petrella Salto, Tornimparte e Scoppito. Conta una popolazione di circa 1600 abitanti dislocati in 28 frazioni (Fiamignano, Mercato, Marmosedio, Sant'Ippolito, Gamagna, S. Agapito, San Salvatore, Collemazzolino, Case del Forno, Corso, Santa Lucia, Santo Stefano, Piedi la Piagge, Carriafuni, Case Federico, Aringo, Case Tocci, Colle Sambuco, Cercucce, Cerqueto, Santa Maria, Fagge, Brusciano, Radicaro, Peschieta, San Pietro. Collaralli, Arapetrianni ). Ha un territorio molto esteso di boschi e vanta dei magnifici altipiani di Aquilente, Cornino e Rascino, bacino idrico delle sorgenti del Peschiera ( per visualizzare un filmato composto di varie riprese delle zone citate clicca qui ). Tra le pricipali ricorrenze del paese di Fiamignano si ricordano: Il 20 Gennaio si festeggia il Santo Patrono, SS. Fabiano e Sebastiano, mentre la prima Domenica del mese di Luglio si festeggia la Madonna del Poggio ( Per l'Immagine della Madonna clicca qui ), ad Agosto è la volta della famosa sagra della Lenticchia dei piani di Rascino, ( Per un' immagine di vecchia data clicca qui, mentre per visionare un filmato girato da Vittorio Ventrame, con le tecnologie di quei tempi clicca qui.) accompagnata da varie manifestazioni organizzate dai ragazzi della Pro-Loco di Fiamignano. ( Clicca qui per visionare i filmati del Turrinsacco 1988, mentre per visionare la manifestazione del Turrinsacco 1989 clicca qui ).
A 1000 metri sopra il livello del mare, adagiato sulle pendici del Monte Serra, in posizione dominante sulla sottostante vallata del Salto sorge Fiamignano, quasi a guardia, per la sua posizione, della regione Equicola, in mezzo alla quale si colloca con il suo territorio. Erede dell’ antico “ castrum” di Poggiopoponesco, Fiamignano è ricco di storia. Fra le sue mura e fra quelle delle sue numerose frazioni, vissero personaggi noti e gloriosi, oppure famigerati e temibili, che portarono il nome del loro luogo d’origine ad una notorietà superiore a quella assegnatagli dagli angusti confini della valle nella quale esso sorgeva. ( per rendersi conto della sua posizione clicca qui ).
Premessa
Dall’Antichità Equicola alla conquista Longobarda
Tratto dal Libro “ Fiamignano e la sua Storia “ di Henny Romanin
Reperibile presso l’Associazione Pro Loco di Fiamignano
Come tutto il Cicolano, il territorio di Fiamignano nell’antichità apparteneva agli Equicoli, popolazioni bellicose, dedite soprattutto alla caccia, il cui centro principale dovette essere Nerse nell’Alto Cicolano. Parlare di personaggi e della loro storia è un’impresa assai ardua; possiamo comunque citare i nomi di qualche re, personaggi forse leggendari che appartengono pertanto all’intera zona. Fra questi degni di nota sono Sertore Resio e Settimio Modio. Più realistico è il personaggio di Gracco Clelio, “ Imperatore “ degli Equicoli, cioè comandante in capo del loro esercito che fu vinto dal famoso dittatore Cincinnato. Altre notizie sugli Equi riguardano le numerose città che essi ebbero, documentate soprattutto dalle molteplici epigrafi rinvenute in tutto il territorio e che un illustre personaggio, nato a Fiamignano, Felice Martelli, studiò in modo serio e approfondito, cosa questa che gli permise di localizzare con certezza i siti di quasi tutte le città Equicole. Di esse quella che rientra nella nostra storia è Vesbola. Non sappiamo se essa fosse una città vera e propria oppure un “ vicus “. Il suo nome ci è stato tramandato da Varrone Reatino attraverso Dionigi di Alicarnasso. Questa è stata individuata nel secolo scorso nelle vicinanze di Fiamignano e cioè nei pressi del “ castrum “ di Poggio Viano e quindi nel territorio che va dall’attuale centro abitato di Fagge a quello di Collemazzolino, in una zona compresa all’incirca fra S.Lucia di Fiamignano, Marmosedio e Case del Forno. Di Vesbola si sa assai poco e pertanto ci sono ignoti il periodo e le cause della sua scomparsa. Comunque nel territorio di Fiamignano moltissimi sono i ritrovamenti archeologici ed epigrafici, in particolare ricorderemo il terrazzamento su cui è posta la chiesa di S. Lorenzo in Fano, nei pressi di Marmosedio. Anzi è proprio questo sito che è da identificarsi con il luogo dove era sita Vesbola. Una statua Romana è stata rinvenuta nel territorio di Radicaro. Interessante è anche una vasca di fontanina prima nel Convento dei Cappuccini di Fiamignano ed oggi nella piazza dell’omonimo centro, dove si legge:
MM LARTIENI SABINI PATER ET FILIVS QVINQVENNALES AQVAM IN FANVM SVA PERDVXERVNT SALIEN TES QVADRIFARIA SVO LOCO RESTITVERVNT CANALES VETVSTATE CORRVPTOS ET DISSVPATOS RESTITVERVNT FISTV LAS OMNES ET SIGILLA AHENEA POSVERVNT TECTA REFE RVNT OMNIA SVA IMPENSA FECERVNT |
Le altre epigrafi sono state rinvenute in un territorio che va da S. Stefano di Rio Torto a Piagge di Petrella Salto. Ciò dimostra che sull’ intero territorio di Fiamignano è necessario avviare un serio lavoro di ricerca archeologica che potrebbe dare ottimi risultati. Il territorio di Fiamignano, a parte le scarsissime notizie sull’ insediamento ivi esistente, dovette essere con sicurezza attraversato dalla via Caecilia. Lo dimostrano i resti romani utilizzati per la costruzione della chiesa di S. Maria in Foro Marerii ( Parrocchiale di Mercato ). La via Cecilia collegava molto bene il Cicolano a Rieti ed in epoca classica è senz’altro con la valle reatina che il Cicolano ha i suoi rapporti più stretti. Essa, comunque, dovette scomparire assai presto, forse a causa del terremoto che nel 364 sconvolse gran parte dell’impero. Con la caduta dell’impero Romano tutta la struttura del Cicolano, come dill’Italia intera, fu sconvolta. Con la conquista longobarda ad opera di Ariulfo, duca di Spoleto, l’antico territorio Equicolo fu annesso al ducato spoletino. La data di questa conquista deve situarsi intorno al 591. E’ proprio in questo periodo che si inizia a parlare di castaldato Cicolano. Subito dopo iniziano le donazioni alle grandi abbazie benedettine, fra cui in primo luogo è quella di S.Maria di Farfa, già distrutta dai Longobardi e ricostruita da S.Tommaso di Morienna (658 – 720). E’ comunque molto difficile per lo studioso di questo travagliato periodo della storia del Cicolano, orientarsi in un vero e proprio labirinto di toponimi ignoti e non localizzabili. E’ anche per questo che per la storia dell’Alto Medioevo nel Cicolano si ha un vuoto che non sarà facile colmare nemmeno nel futuro. Senza dubbio, a parte il fatto che la maggior parte dei toponimi riguardano vocaboli di terreni e latifondi, la difficoltà è dovuta soprattutto a quel periodo di transizione che va dalla scomparsa degli insediamenti romani, fino alla formazione degli attuali centri, quasi tutti incastellati. Per Fiamignano l’unica fonte di notizie possono essere i documenti che parlano della situazione ecclesiastica che, se sono di epoche posteriori, in genere dopo il 1000, possono dare uno squarcio certo sulla situazione dei secoli precedenti ed in particolare su quella di cui abbiamo or ora parlato che è proprio quella in cui il buio appare più fitto.